Atto Secondo

Considerazioni

A distanza di poco più di un mese torna protagonista Legnano.  Questa volta sono quasi 40 i purosangue al canapo, con le otto contrade rappresentate almeno dalle prime monte.  All’appello mancano solo i fantini di “riserva” di San Martino e San Domenico.  Salvo Vicino era impegnato nella tratta del Palio di Bomarzo e sperava di essere incluso tra i 5 partenti del 25 aprile, mentre Alessio Giannetti non si è visto nemmeno nelle corse del 25 aprile a Monteroni.  A rimpolpare il lotto dei partenti anche alcuni nomi, emergenti o meno, del panorama astigiano, che hanno approfittato della riunione al Centro Ippico “La Stella” per misurarsi con i nomi più blasonati dell’intero circus paliesco.

Occhi puntanti sulle due “Batterie con recupero”, ma in particolare sulla seconda batteria del “Gran Premio Famiglia Legnanese”.  Se già rispetto alle corse secche queste batterie hanno lo scopo di simulare al meglio ciò che accade il giorno del Palio, chiedendo al cavallo di mantenere la performance sul doppio impegno ravvicinato, la suddetta batteria era l’unica a mettere subito a confronto quattro futuri protagonisti del Palio che verrà.  E proprio per questo non ha disatteso le aspettative.

A fine giornata resta la sensazione che molte contrade si siano nascoste, lasciando ai fantini della Provaccia ben 6 successi nelle 11 corse disputate, con Federico Arri e Federico Guglielmi nel ruolo di mattatori di giornata.  Tra i big invece si è messo in luce, come a marzo, Antonio Siri, ma si devono segnalare anche alcuni buoni spunti dei soliti noti: Tittìa, Brio e Scompiglio.

Fatta questa doverosa premessa, proviamo a leggere tra le righe delle corse di domenica.

Buona la seconda

A marzo San Bernardino e Sant’Erasmo erano rimaste ferme ai box, ma vincendo la metà (quasi) delle corse disputate nella seconda riunione hanno recuperato il tempo perduto.

Partiamo da San Bernardino, un mese fa ancora senza monte ufficiali.  Ben tre le corse vinte, tutte grazie a Federico Guglielmi.  Il giovane fantino ha finito per mettere in ombra il “primo pilota” della scuderia biancorossa.  Sicuramente da tenere a mente l’attacco al Mari nell’ultima corsa di giornata, che ha permesso a Guglielmi di aggiudicarsi il GP Famiglia Legnanese.  I successi del giovane fantino segnano anche un punto a favore del progetto a lungo termine dichiarato da Capitan Monici nell’intervista rilasciata a “La Voce del Palio” ad inizio mese.  Come interpretare invece le prestazioni di Grandine?  Il fantino designato per difendere i colori del Sole dell’Oltrestazione al Palio si guadagna l’accesso alla prima batteria di recupero della giornata, chiudendo però dietro ad un cavallo Morrigan probabilmente più da Provaccia che da Palio. In finale poi non va oltre il terzo posto, dietro Arri e Mari.  Nella prima corsa del pomeriggio invece arriva secondo alle spalle dell’ottimo Antonio Siri, togliendosi la soddisfazione di vincere il primo duello stagionale con il fantino della rivale.  Più dei meriti di Gerry  la batteria evidenzia come Olindo non sia ancora pronto per il Palio.

Sebastiano Murtas su Coca Cola  (foto: Giacomo Ravaioli)

Discorso totalmente diverso per Sant’Erasmo che, avendo confermato l’accoppiata dello scorso anno e confidando nell’esperienza dei suoi fantini, ha potuto nascondere per un mese le proprie carte. Gingillo è una sicurezza per quanto riguarda il Palio, ma anche Andrea Farris ha dimostrato di esserlo quando si parla di Provaccia.  Giuseppe Zedde è quello che sembra essersi nascosto più di tutti.  Chiude terzo con Bimbino una batteria sulla carta abbordabile per poi andare a vincere il Memorial Andrea Tajana, una corsa che sembra costruita ad hoc per poter premiare un fantino biancoazzurro.  Il Farris dal canto suo fa il compitino, guadagnandosi la prima finale di giornata con Morrigan, senza però brillare nel secondo impegno ravvicinato.

Andrea Farris su Morrigan (Foto: Giacomo Ravaioli)

Chi sale…

Difficile migliorarsi quando nell’appuntamento precedente si sono vinte entrambe le corse disputate.  Ma San Domenico esce, se possibile, ancor più rafforzata dall’ultimo appuntamento a “La Stella”.  Non c’è solo Wallykazam  questa volta.  La Contrada biancoverde ha avuto risposte positive anche dagli altri due cavalli presentati: The Lion Guard e Normanprice.

Partiamo da Wallykazam, uno degli osservati speciali di domenica.  In apparente difficoltà per i primi tre giri, nel finale viene gestito molto bene da Amsicora che, approfittando di una sbavatura di Mattia Chiavassa, riesce a guadagnare la seconda piazza, finendo per insidiare anche il primo posto di Jonatan Bartoletti.  Dopo la corsa di testa nella riunione di marzo, fantino e cavallo dimostrano così di poter condurre una buona gara anche muovendo dalle retrovie.

C’era attesa anche per The Lion Guard, cavallo di proprietà di Mario Canu, e per Normanprice  ritirato il mese scorso dopo aver dato qualche problema in fase di riscaldamento.  Il primo deve accontentarsi della seconda piazza, al termine di una battaglia molto interessante con l’accoppiata Atzeni-Pipistrello (4° corsa di giornata), mentre l’altro si aggiudica con una rimonta di prepotenza la prima corsa del pomeriggio.  Entrambi dimostrano di avere un gran motore e un ottimo spunto in partenza.

Anche San Martino è apparso in crescita.  Oltre al successo nell’8° batteria di giornata, che da solo basterebbe ad aumentare la credibilità dei cavalli biancoblù, Andrea Mari colleziona tre secondi posti nelle restanti apparizioni.  In mattinata monta Shakyra  e, pur non incantando, si dimostra solido e affidabile anche sul doppio impegno.  Più interessante la prestazione offerta con Lady Gaga  nella batteria che lo vedeva competere non solo con i fantini più in voga al momento nel panorama senese, Tittìa e Scompiglio, ma anche con un lotto di cavalli in odore di Palio l’ultima domenica di maggio.  Un’ottima corsa impostata dalle retrovie, solo in parte rovinata dal sorpasso all’esterno subito per mano di un determinato Guglielmi nella successiva finale.  Rimane comunque il sospetto che in una corsa vera sarebbe finita diversamente.

…chi resta stabile…

Un unico successo nella corsa secca, come un mese fa, non cambia molto la percezione delle potenzialità di San Magno in vista del Palio.  L’altra volta era stato Fantasia  a regalare un sorriso al popolo rossobiancorosso, ma in sua assenza è toccato a Rosita prendersi la scena, precedendo un avversario vero come Wallykazam.

Nonostante le altre due corse abbiano evidenziato ancora qualche piccolo problema di esperienza per Olindo  e un finale non proprio da favola per La Lince, entrambe hanno sottolineato una volta di più le ottime “skills” in uscita dal canapo di Jonatan Bartoletti.

Giudizio ancora sospeso invece su Mattia Chiavassa, ufficializzato solo il giorno prima da Capitan Airoldi come fantino della Provaccia.  Il fantino di Cuneo si è portato in dote Inquieto, secondo al Palio dello scorso anno montato da Antonio Siri.  La sua prestazione è ottima fino al terzo giro, quando un po’ ingenuamente si fa infilare all’interno proprio da Amsicora.

Jonatan Bartoletti su Rosita (Foto: Giacomo Ravaioli)

In crescita anche Legnarello nonostante ci sia la percezione che manchi ancora qualcosa per trovare la quadratura del cerchio definitiva.  A marzo l’Atzeni era salito al Nord con la sola Basilea, ma probabilmente dopo un mese la cavalla non ha dato le risposte desiderate ed è stata quindi affidata ad Alessandro Cersosimo, suo allievo, per la 2° corsa di giornata: male il cavallo, che torna a battere sullo steccato nello stesso punto di un mese fa, peggio il giovane fantino, che non è sembrato a proprio agio fin dalle prime fasi della corsa.

Le risposte positive per i giallorossi però non tardano ad arrivare e già prima della pausa pranzo (4° corsa) ecco il primo sigillo, con Tittìa che esce dalla mossa con un’azione che – concedete un paragone probabilmente azzardato – ricorda il miglior Aberrant.  Una corsa di test quella di Pipistrello e Tittìa, nella quale il cavallo dimostra di essere preciso e affidabile, mentre il fantino dà prova della sua abilità nel difendere la prima posizione dagli attacchi finali del Siri.

Non basta l’ottimo ritorno nel quarto giro della già citata 8° batteria invece per portare Bernardo (cavallo di Valter Pusceddu) più in alto nel personale indice di gradimento.  Il cavallo dispone sicuramente di un ottimo motore, come peraltro riconfermato a fine marzo a Pian delle Fornaci, ma non convince del tutto.  Se già il risultato della batteria va in parte condiviso con il Sanna che, nel tentativo di difendere il suo primo posto, gli ha permesso di avvicinarsi rallentando un po’ tutto il terzetto di testa, la prestazione opaca in finale non aiuta i a fugare i dubbi espressi nel post precedente.

…e chi scende.

Avevano chiuso con un bottino soddisfacente la riunione di marzo: una vittoria in rimonta nella corsa secca per il Pes e un secondo posto nella batteria di recupero per Gessa su MDK.  Domenica scorsa invece i fantini di Sant’Ambrogio non sono sembrati particolarmente in forma.  O forse si sono solo nascosti.  Questa volta Dino Pes, fresco vincitore del rinato Palio della Costa Etrusca, si presenta con il solo Messi.  Al canapo per la prima corsa di giornata, Velluto saluta subito tutti non riuscendo a centrare la qualificazione per la batteria con recupero di fine mattina.

Anche Sandro Gessa non riesce a ripetersi con MDK, rimanendo escluso come il compagno dalla finale mattutina nonostante una batteria tutto sommato abbordabile.  Fa invece meglio nel pomeriggio con Pifrattovvì: pur non riuscendo a vincere, precede lo Zedde su Bimbino e Carlo Sanna su Il Gladiatore, cavallo vincitore di una batteria di recupero la volta scorsa.

Si deve guardare al Palio.  In quest’ottica la giornata de La Flora viene valutata come poco positiva, con Carlo Sanna incapace anche solo di lottare per un piazzamento importante nelle tre corse disputate.  Nel complesso però le due vittorie in mattinata di Federico Arri (neo-acquisto rossoblù per la Provaccia) rendono la giornata meno amara a Capitan Poretti.  Già la riunione di marzo era stata in chiaroscuro per Carlo Sanna, con tre ultimi posti prima di riscattarsi con Il Gladiatore  nell’ultimo doppio impegno di giornata.  Questa volta nemmeno lui (ultimo nella 7° corsa di giornata) è stato in grado di risollevare le sorti di Brigante, che nelle altre due corse disputate chiude 3° e 4° (ultimo).  Nella batteria più interessante di giornata (8° complessiva) riesce a prendere la testa con Hektor  ma il cavallo viene meno durante l’ultimo giro.  In questo caso rivedibile anche la gestione del Sanna, che preferisce parare il Bartoletti (tra l’altro già centrato una settimana prima in fondo al rettilineo della spiaggia di San Vincenzo) piuttosto che provare il tutto per tutto con il vantaggio di entrare allo steccato nell’ultima curva prima dell’arrivo.

Si diceva di Federico Arri che, forse per dimostrare a qualche dirigente di via Berchet di aver fatto la scelta sbagliata, vince batteria e finale mattutina in groppa ad Orfeacasamia, entrambe le volte precedendo un nome blasonato come quello di Andrea Mari.  Meno bene nella corsa secca con Pandora: corsa non conclusa dopo che per tre giri aveva provato a tenere il ritmo di Pipistrello e The Lion Guard.

Lotta per il terzo posto nella prima batteria di giornata tra Carlo Sanna (a sinistra) su Seggiano  e Dino Pes (a destra) su Messi  (Foto: Giacomo Ravaioli)

Gli altri

Come è stata la giornata per quella manciata di fantini presenti domenica pur non essendo legati ufficialmente ad alcuna Contrada?  Giornata negativa, anche se il banco di prova era tutt’altro che morbido. Grande curiosità destava il vedere Enrico Bruschelli su un tracciato che potesse ricordare quello del Palio di Legnano.  Come sul tufo, il figlio d’arte fa intravedere lampi di classe, ma la prestazione globale alla fine è sempre incolore.  Anche nell’ultima corsa secca di giornata (la 10°), con tutta onestà la meno interessante sotto il profilo tecnico, non riesce ad emergere, pur mostrando un paio di spunti interessanti.  Forse non è nemmeno supportato dal cavallo, che sembra abbandonarlo al culmine della rimonta.

Troppo il divario tra i fantini più blasonati e le altre wild card, che chiudono quasi sempre negli ultimi posti.  Incolpevoli però Ferrero e Pinna, che per altro ci prova un paio di giri a stare con il gruppo di testa, inseriti in due batterie di ferro.  Unico piazzato di giornata Giacomo Lomanto, che riesce a mettersi dietro Bellocchio e chiudere secondo la 10° corsa di giornata.

Post Scriptum

Le riunione appena conclusa ha lasciato in dote un ottimo risultato dal punto di vista sportivo, ma anche, purtroppo, un episodio quantomeno controverso a seguito dell’acceso scambio di opinioni tra Antonio Siri e Mattia Chiavassa al termine della terza corsa della mattina.  Vista la delicatezza del tema lo abbiamo volutamente omesso dall’analisi appena fatta, riservandoci di dedicargli una riflessione a parte una volta trovati i giusti modi per trattarlo.