Finalmente si inizia

 

Uno a zero per la tradizione e palla al centro

La terza è quella buona.  Dopo due rinvii causati dal maltempo, anche Legnano riesce a emergere dall’inverno paliesco, portando in pista il proprio circus di cavalli e fantini.  Un banco di prova importante per la manifestazione cittadina che, per la prima volta sola fin da inizio stagione, doveva dimostrarsi all’altezza delle ambizioni dichiarate.  Le nostre posizioni sugli effetti della deriva isolazionista del Palio di Legnano sono note, tuttavia la giornata di sabato 7 aprile ha segnato un punto in favore di chi invece vuole seguire il solco tracciato dalla tradizione.  32 cavalli iscritti, a cui aggiungere almeno altri 3 soggetti rodati (tra cui il vincitore dello scorso Palio) rimasti a casa per scelte strategiche o precauzionali: pur senza i soggetti di punta di Legnarello, San Domenico e San Bernardino, sembra esserci una buona base per costruire anche il Palio del futuro.  Inoltre, la presenza contemporanea di tutti gli 8 fantini designati per il Palio di maggio ha ulteriormente nobilitato l’evento, che aveva bisogno di un segnale forte per mantenere la propria credibilità.

 

Giocare senza jolly

Fondo della pista, perdita di un ferro, eccessiva irruenza di Gavino Sanna?  Perché non semplicemente fatalità, visto che, senza voler individuare a tutti i costi una causa scatenante, nessuna delle ipotesi fatte sopra (se mai fossero veritiere),  avrebbe portato a un simile epilogo?  Le condizioni di sicurezza c’erano, e il regolare svolgimento delle successive corse di addestramento lo ha dimostrato.  L’incidente occorso durante la seconda batteria, al netto della becera dietrologia di animalisti ed estremisti vari, dovrebbe sì avere conseguenze sul Palio di maggio, ma solo sotto l’aspetto strategico e non certo ideologico.  Un Palio già strutturato sin dall’inverno, che potrebbe esserlo ancor di più ora che dal mazzo rischiano di essere uscite due delle carte in grado di far saltare il banco.  Al momento sia La Flora che Sant’Erasmo lasciano trapelare ottimismo, aprendo alla possibilità che Gavino e Dino si presentino regolarmente al canapo a maggio.  Se così non fosse, qualcosa della strategia di entrambe potrebbe essere ritoccata.

 

Analisi

Partiamo con la nostra analisi dalla Flora, a cui la sorte sembra aver messo i bastoni tra le ruote.  Fin dalla prima corsa del mattino è apparso evidente come Gavino Sanna non fosse qui per recitare la parte dello sparring partner e, con una gestione della corsa attenta e precisa, ha saputo colmare il gap accumulato in uscita dal canapo rispetto al battistrada Carlo Sanna.  Un inizio che lasciava presagire la rapida scalata della Contrada rossoblù alle gerarchie pre-Palio.  Il ritorno in pista di un fuoriclasse del calibro di Blow (davanti a tutti nella 4° batteria, montato in emergenza dal Caria) ha smorzato, in parte, l’entusiasmo attorno a un altro ottimo soggetto della Scuderia Pusceddu: Scarface.  Il cavallo, che dopo gli acuti del mese scorso a Pian delle Fornaci era stato finito i riflettori, poteva fare la stessa fine di Bernardo (stessa Scuderia e percorso analogo nel 2017) e non riuscire a tenere la corda in un circuito ristretto.  Invece Scarface ha dimostrato subito un ottimo feeling con Gavino Sanna nella 1° batteria di giornata, imponendosi in rimonta e candidandosi al ruolo di riserva di lusso, preparandosi a diventare lui, in futuro, uno dei cavalli più ambiti.  Difficile però trascurare l’infortunio a Gavino.  Il sistema Flora sembra poter funzionare al dì là degli interpreti.  Gavineddu  resta il profilo ideale per sublimare la strategia di Capitan Parini, ma la qualità della stalla rossoblù dà l’impressione che pur cambiando l’ordine dei fattori il risultato possa non cambiare.  Fare ipotesi al momento è difficile.  Potrebbe esserci la promozione di Mattia Chiavassa, ma dopo la buona Provaccia dello scorso anno, il fantino di Cuneo è apparso un po’ sottotono, anche quando ha montato il suo Pablo (7° corsa): viene sorpreso alla mossa e la corsa è incolore.  Oppure Francesco Caria, fantino esperto e desideroso di conquistarsi un posto anche in una Piazza che finora lo ha considerato poco, che su Blow ha già fatto vedere di starci bene ma al momento sembra ben accasato a Ferrara.

Apprezziamo l’ottima scelta di tempo di Gavino Sanna nello sferrare l’attacco alla 1° posizione, supportata dalla risposta performante di Scarface, capace di concludere il sorpasso all’esterno.

 

A Sant’Erasmo le cose vanno forse un po’ peggio.  La profondità della stalla è tale da permettere ancora al popolo biancazzurro di dormire sonni tranquilli.  Qualora dovessero rinunciare a Grigione, che fino a settimana scorsa pareva la prima scelta, potrebbe scalare le gerarchie Everybody, impegnato con Salvo Vicino nella 6° corsa, sul quale però è difficile esprimere al momento un parere: il suo ultimo posto può essere figlio delle particolari condizioni al contorno, non da ultimo il desiderio di preservarlo dopo i problemi della mattinata.  Un terzo soggetto, montato questa volta da Chiavassa, è sceso in pista in una batteria (5°) molto giovane (al netto di Tremendo), e ha chiuso secondo alle spalle dell’ottimo Wallykazam.  Capire su chi puntare nel caso Velluto non dovesse farcela è difficile.  L’opzione Salvo Vicino, al momento uno dei papabili per difendere i colori biancoazzurri nella Provaccia, è molto rischiosa in virtù della forza della nemica.  Un coup de théâtre vero e proprio, ma qui entriamo nel fantapalio, potrebbe vedere un ritorno in biancoazzurro del 52enne Pampero, con in dote l’ottima Rosita, da noi di Oltre la Mossa già apprezzata lo scorso anno.  Lo show nella 7° batteria la mette tra i migliori di giornata, e anche il buon Martin è sembrato in forma smagliante.  San Martino l’ha ufficializzata da poco nella sua stalla e quindi la strada non sembra percorribile.  Al momento però Rosita sembrerebbe solo una riserva di lusso e non è detto che l’argentino, a ridosso del Palio, venga preso da un’improvvisa nostalgia di biancazzurro e decida di portarla altrove.

San Magno doveva provare molto, e lo ha fatto.  Il percorso con Renato Gigliotti sembra essere iniziato nel migliore dei modi.  I nuovi soggetti presentati hanno dato buone risposte.  Bene Shikaka, vittoriosa nella 6° batteria, dove però ha dovuto confrontarsi con soggetti di secondo piano nelle strategie delle rivali.  Al netto di questa considerazione ha dimostrato un buono spunto alla mossa, esaltando le doti da partente di Brigante, e una buona tenuta (in relazione al contesto) per tutti i 4 giri di pista.  Batteria interessante anche sotto l’aspetto tattico per Carlo Sanna, che ha controllato bene gli attacchi iniziali del battagliero Mula e nel finale ha saputo gestire bene il testa a testa con un diretto rivale (e amico) come Antonio Siri.  Avrebbe potuto essere più interessante la 4° corsa se al via si fosse presentato anche Scompiglio con Shasha.  Invece, nell’unica batteria a 3 di giornata, Brigante e l’esordiente Adele hanno regolato facilmente la pratica Arri e Orpeacasamia (addirittura in odore di Palio lo scorso anno), accodandosi già in fondo al primo rettilineo al cavallo del Mari.  Qualche buono spunto all’esterno ha certificato la qualità del soggetto, che però in questa batteria non ha mai impensierito realmente Brio 3 (l’anno scorso al Palio con San Martino).  Per inaugurare la giornata il Sanna era sceso in pista con Shane Falco, il più esperto della stalla rossobiancorossa, ma nonostante alcuni buoni spunti sembra non avere un convincente quarto giro, tanto che nell’ultimo centinaio di metri scivola dal 1° al 3° posto.  In chiusura di giornata è sceso in pista anche Marco Bitti con Stella Solitaria.  Rimane un prospetto interessante, il fantino, a cui dare tempo e spazio.  Togliendo Tittìa dall’equazione, Marco per ora perde il confronto con Mula, un possibile avversario per la Provaccia di maggio, e dovrà alzare l’asticella per raggiungere la sua prima finale a Legnano.

Da un partente a un altro partente.  Qui Brigante dimostra le sue qualità in uscita dalla mossa, trovando la collaborazione dell’esordiente Shikaka.  Niente male per il soggetto meno atteso della stalla rossobiancorossa.

 

Spostiamoci adesso a Sant’Ambrogio, dove la sola presenza di Gingillo dovrebbe tranquillizzare l’ambiente gialloverde, al di là delle prestazioni viste.  Come l’anno scorso, dove addirittura saltò in toto la prima giornata di addestramento, lo Zedde lascia a casa il soggetto di punta della sua stalla e si presenta a questa giornata di addestramento con un cavallo nuovo, Antico Moro, proposto sia nella 1° sia nella 3° batteria, e con uno già visto, Giocoliere.  Alla mossa l’esordiente dimostra di preferire una gestione dalle retrovie, caratteristica che si sposa alla perfezione con l’attitudine del suo fantino, ma mentre nella prima apparizione riesce a sorprendere tutti all’interno, nella seconda rimane vittima del suo stesso gioco, ha un’incertezza ed esce in coda al gruppo.  In corsa invece nasconde un paio di sbavature con due buoni secondi posti.  Giocoliere rimane sotto traccia, messo in ombra dall’exploit di Rosita nella 7° corsa e da un Jonatan Bartoletti sempre ottimo in uscita dalla mossa.  Sembra ancora Federico Arri il designato a difendere i colori di Contrada alla Provaccia.  L’astigiano è chiamato, ancora una volta, alla definitiva prova di maturità.  Vedremo se questa potrà essere la volta buona.  Mancano ancora 50 giorni, ma sabato scorso le sue prestazioni non hanno certo pagato l’occhio.

Nella 1° corsa di giornata la qualità di Gingillo ne aveva mascherato le difficoltà alla mossa, ma al via della 3° si vede come Antico Moro abbia ancora bisogno di lavorare per trovare il giusto feeling al canapo.  Anche se per le caratteristiche di Gingillo potrebbe andar bene pure partire dalle retrovie.

 

A San Martino, dove si continuano a seguire i mantra del guru Andrea Mari, si riparte dalla base messa lo scorso anno.  Brio3, con cui la Contrada biancoblu ha corso il Palio 2017, chiude davanti alla novità di casa San Magno, dimostrando tra le mani di Andrea maturità al canapo e affidabilità in corsa.  Un buon primo posto, che lo mette ancora una volta nella parte alta della griglia di partenza per il prossimo maggio.  L’altro soggetto esperto, impegnato nell’ultima batteria di giornata, montato da Antonio Mula, ha mantenuto le aspettative permettendo al giovane allievo di Brio di mettersi in mostra con una coraggiosa entrata all’interno di Tittìa all’ultima curva.  Risposte incoraggianti anche da Ian Solo, che avrebbe vinto la sfortunata 2° batteria davanti a uno dei soggetti di spicco della stalla di Sant’Erasmo.  Un quarto soggetto, al netto della monta del fantino di riserva, dopo aver battagliato nei primi giri con Shikaka e Gekko, montati da due fantini più esperti, cede un po’ nel finale, accodandosi al duo di testa.  Considerando l’annuncio a fine giornata dell’aggiunta di Rosita, un pokerissimo di cavalli perfetto per approcciare l’ultima domenica di maggio.  Anche se tutto questo affollamento porta alla mente epiloghi meno fortunati.  Solo positive le impressioni destate dall’esordio di Antonio Mula, aiutato anche dal parco cavalli a disposizione.  E’ presto per dirlo, ma dovesse proseguire su questo percorso, potrebbe diventare uno dei giovani più interessanti dell’intero panorama.

San Martino potrebbe ripresentare la stessa accoppiata dello scorso anno, qui impegnata nella 4° batteria a tenere alle spalle con relativa facilità uno dei cavalli esordienti di San Magno.

 

È arrivato il momento di parlare di chi si è dichiaratamente nascosto: ovvero San Bernardino, Legnarello e San Domenico.  Partiamo da San Bernardino, dove la scelta di Jonatan Bartoletti aumenta le aspettative dell’ambiente, interno ed esterno.  Il pistoiese ha nel grigio visto lo scorso anno alla Provaccia, con San Magno e Mattia Chiavassa, il punto di partenza della sua strategia paliesca.  Per il primo addestramento i biancorossi avevano deciso di testare due possibili riserve, ma forse per un eccesso di zelo hanno preferito ritirare Shasha (prevista nella 4° corsa), aspettando l’evoluzione delle corse del pomeriggio prima di scendere in pista con Peperino nella 7°.  Ottimo spunto in partenza, come ormai ci si aspetta da Scompiglio, e prima curva affrontata in testa.  Il Bartoletti dovrà poi inchinarsi alla voglia di visibilità di Martin, non potendo, saggiamente, mettere in mostra i muscoli per rispondere all’attacco aggressivo, da Palio vero, dell’argentino.  Indicazioni ancora nebulose, che non potremo dipanare alla luce dell’annullamento della prossima riunione.  In ottica Provaccia, Federico Guglielmi delude un po’.  Delude soprattutto chi aveva negli occhi l’exploit dell’aprile scorso.  Per onestà bisogna dire che non è salito al Nord con lo stesso soggetto portato lo scorso anno, magari anche questa è pretattica.

Le immagini permettono di apprezzare l’attacco portato da Pampero a Scompiglio.  In questo caso la capacità del fantino pistoiese di primeggiare nel corpo a corpo hanno dovuto lasciare (saggiamente) spazio alla voglia di mettersi in mostra dell’argentino, forse un po’ troppo aggressivo considerando lo spirito della giornata.

 

Veniamo ora ai detentori del Crocione.  Legnarello prosegue il suo rapporto con Giovanni Atzeni che, a meno di sorprese, dovrebbe riconfermare l’accoppiata vincente dello scorso anno.  Il passaggio dei giallorossi su questa giornata di addestramento è come quello del tartufo su un risotto in una trattoria di bassa lega: appena accennato.  Nonostante i cavalli di Ballesteros battano (per motivi organizzativi) bandiera giallorossa, i contradaioli di via Dante devono aspettare l’ultima corsa per vedere all’opera un prodotto della loro stalla.  Giovanni onora la corsa con una vittoria (su Casinò), mai davvero in discussione nonostante l’attacco finale del Mula, che lascia però poche informazioni sulla reale potenzialità del soggetto.  Per la Provaccia si dovrebbe continuare con Cersosimo.  Nonostante il successo (scosso) dello scorso anno continua a convincerci poco, ma uno come Giovanni continua a puntare su di lui un motivo ci sarà…

Giovanni conduce con facilità l’ultima batteria di giornata, ma nel finale subisce l’attacco di un agguerrito Antonio Mula.  La traiettoria disegnata all’ultima curva non basterà a superare il portacolori di Legnarello ma dimostra la qualità del giovane allievo di Andrea Mari.

 

Chiudiamo con San Domenico che, visti i favori del pronostico, tiene a riposo la punta di diamante Normanprice, e lascia ad Andrea Sanna l’opportunità di mettersi in mostra con l’altro soggetto di qualità della stalla biancoverde: Wallykazam.  Antonio Siri invece approfitta dell’occasione per dare spazio alle riserve.  Gekko, lo scorso anno in mano a Carlo Sanna, mostra importanti passi avanti, come dichiarato dallo stesso Renato Gigliotti ai microfoni di legnanonws, ma finisce comunque per chiudere dietro a un esordiente.  Giudizio sul suo percorso di crescita per ora sospeso, ma c’è curiosità.  Meno appariscente Romeo, con cui Amsicora conclude 3° dietro a Blow e Antico Moro: dopo un brutto spunto alla mossa, in corsa non riesce mai a dare l’impressione di poter colmare il gap con lo Zedde secondo.

 

Considerazioni finali

Facciamo il punto, definendo una provvisoria griglia di partenza.  San Domenico resta in pole, incalzata da Flora e San Martino.  La stalla Pusceddu fa paura pure se non dovesse farcela Gavino, mentre a San Martino l’esperienza del Mari sembra poter far girare al meglio qualunque soggetto (tra l’altro, ottima presa Rosita!).  Appena dietro mettiamo Legnarello, anche solo per rispetto dell’accoppiata vincente lo scorso anno, e Sant’Ambrogio, per la credibilità di Gingillo a queste latitudini piuttosto che per quanto visto durante la riunione.  6° posto virtuale della griglia occupato da San Bernardino: c’è esperienza ma il grigio rimane ancora un parziale interrogativo.  Più attardate San Magno, penalizzata più di tutte dall’annullamento della prossima riunione, e Sant’Erasmo, se dovesse rinunciare all’accoppiata esperta prevista.

 

In calce

Nonostante il grande impegno profuso delle contrade a livello di soggetti presentati per garantire un’ottima riunione di corse, urge una piccola riflessione finale sul fatto che qualcosa in più a livello organizzativo forse si sarebbe potuta e dovuta fare. Gli imprevisti legati al maltempo hanno portato a ritardare la prima riunione di corse di ben venti giorni e ad annullare la seconda a causa di uno sfortunato incidente. Alla luce di ciò, pensare che due sole date (Pian delle Fornaci, come gli addetti ai lavori sanno, conta purtroppo fino ad un certo punto) siano sufficienti, vuol dire non voler vedere molto più in là del proprio naso. Molte dirigenze oggi si ritengono pronte, e forse persino favorite dagli eventi, ma bisognerà che nell’immediato futuro allarghino le loro vedute qualsiasi sia la decisione riguardo i cavalli con cui correre. Continuare a non volere vedere il problema trincerandosi dietro una propria momentanea posizione favorevole non farà altro che acuire tali problemi che inevitabilmente prima o poi si ripercuoteranno comunque su tutti. Gli addetti ai lavori, le commissioni, le stalle meritano che il loro lavoro, i loro sacrifici sia fisici che economici siano ripagati dal poter portare i propri soggetti e fantini pronti al Palio dopo un giusto percorso di avvicinamento e preparazione. Le contrade nel loro complesso, e più in generale tutto il pubblico legnanese, meritano di poter respirare da vicino aria di Palio anche e non solo l’ultima domenica di maggio.