10 domande sulla manifestazione butese, che come di consueto aprirà la stagione paliesca.

Una redazione seria avrebbe ricevuto davvero delle domande a cui rispondere. A noi non è capitato. Però il format piaceva. Quindi ci siamo immaginati un ipotetico lettore modello che, incuriosito dall’approssimarsi del primo Palio stagionale, ci fermasse per strada e ci sottoponesse alcuni quesiti.  Speriamo apprezziate questo escamotage.  Buona lettura.

1) Quanta eccitazione c’è nel veder competere insieme, fin da subito, alcuni dei migliori soggetti del panorama paliesco?

Tre anni fa anche Buti, come molte altre realtà, ha dovuto fare i conti con il passaggio forzato ai mezzosangue. Una transizione assorbita molto bene dal Palio cittadino, che fin da subito ha saputo portare in gara alcuni tra i migliori interpreti del circuito. Un enorme successo per i contradaioli direttamente coinvolti, ma un ulteriore motivo di interesse per tutti gli addetti ai lavori. Tornando alla domanda, l’eccitazione è molta. Il primo Palio dell’anno, per quanto si corra a sella e “alla lunga” è già di fondamentale importanza. Essendo un banco di prova molto impegnativo, ci restituirà un primo quadro delle gerarchie paliesche (lato equino) e darà risposte importanti sullo stato di crescita dei cavalli più chiacchierati.

2) Non ci saranno più Bomario e Bonantonio. Il livello del lotto però, nel suo complesso, è aumentato o diminuito rispetto lo scorso anno?

E’ difficile affermare che il livello di questo lotto, perse due primissime scelte come Bomario e Bonantonio, sia migliorato. Eppure siamo convinti che la loro assenza sia più impattante a livello mediatico che pratico. Già a Piancastagnaio Ribelle, uno dei volti nuovi targati “da Clodia”, sembrava aver raggiunto Bonantonio come performance. Più difficile pensare di sostituire Bomario, dopo l’impresa dello scorso anno. Ma l’ingresso di Tiepolo e Qui Pro Quo può pareggiare, se non migliorare, la potenzialità del lotto attuale. Sensazione che ci sentiamo di confermare anche allargando la valutazione ai 4 soggetti non ancora citati: Umatilla, Ubert Spy, Violenta da Clodiae Spartaco da Clodia.

3) Qual è stato l’ingaggio più interessante in vista di questo Palio 2019?

Sui fantini abbiamo visto poco movimento. Al canapo troveremo un solo volto nuovo rispetto al 2018 e cinque Contrade su sette hanno confermato la fiducia al proprio portacolori. Tra di loro, la suggestione più interessante riguarda Cristiano Di Stasio, andato a montare un soggetto molto chiacchierato come Ribelle a San Francesco. Quella giallonera potrebbe essere davvero l’accoppiata vincente. Discorso diverso per il lotto di cavalli, con ben quattro new entry. Qui Pro Quo è un cavallo che ha scritto la storia a Castiglion Fiorentino, con tre vittorie consecutive negli ultimi anni, e ha già dimostrato un certo feeling con il tracciato butese, raggiungendo la finale nel 2017. Detto del valore di Qui Pro Quo, il nome più stuzzicante da vedere all’opera il 20 gennaio è quello di Tiepolo. Nel suo palmarès vanta solo il successo a Fucecchio nel 2017, ma è seguito con particolare attenzione dagli addetti ai lavori, sia in ottica senese sia per la Provincia. Arriva da un Palio astigiano segnato da una caduta al canapo che ne ha compromesso la batteria, privando forse la kermesse di un sicuro protagonista. Dopo l’esperienza con Bonantonio, un altro bel motore con cui testare le reali ambizioni di Michel Putzu nell’universo paliesco.

4) L’estrazione del 13 gennaio ha riservato però, come lo scorso anno, il ruolo di “Signore del Palio” a San Francesco. Cosa cambia per l’accoppiata giallonera?

Non siamo esperti del Palio di Buti, ma guardando le statistiche è chiaro che il ruolo di “Signore del Palio” non sempre porti un vantaggio, come invece il nome lascerebbe presagire. In effetti un cavallo fresco contro due avversari che hanno da poco completato i 750 metri in salita previsti dal tracciato butese dovrebbe essere favorito. Sfruttò questo vantaggio Andrea Chessa nel 2013, riportando il Palio a San Rocco dopo 22 anni. Da allora però nessun “Signore” è stato in grado di raggiungere nemmeno la finale. Ultimo a provarci, in ordine di tempo, proprio San Francesco con Ribelle. Se è vero che Cristiano Di Stasio, da quando si è presentato a Buti per la prima volta nel 2015, non ha mai mancato l’accesso alla finale, è altrettanto vero che nella metà dei casi ha avuto bisogno di passare attraverso la batteria di “recupero”. Anche Ribelle, a detta degli esperti unico passista in un lotto di velocisti, avrebbe forse preferito presentarsi al canapo sapendo di poter contare sul paracadute del ripescaggio. In conclusione, il nostro parere è che l’accoppiata di San Francesco sia stata svantaggiata dal sorteggio. Ma saremo felici di essere smentiti, anche perché Cristiano deve fare il definitivo salto di qualità. Dopo quattro finali, una vittoria domenica potrebbe aiutarlo a trovare una monta anche in altre Piazze della Provincia.

5) San Rocco quindi potrebbe essere la favorita anche quest’anno? Gavino Sanna, tra i fantini, resta il nome da battere?

In tanti potranno non essere d’accordo, ma dovendo indicare una favorita per il Palio 2019, l’accoppiata di San Rocco resta sulla carta quella – a nostro avviso – più accreditata. Gavino Sanna e Qui Pro Quo promettono di garantire il giusto mix tra potenzialità ed esperienza, trovando nel complesso un equilibrio che sembra mancare altrove. Per sostituire un fuoriclasse come Bomario, il Capocontrada Eddy Leone (al suo 7° Palio) ha scelto un altro cavallo esperto ed affidabile. Qui Pro Quo può vantare infatti un pedigree importante, soprattutto a Castiglion Fiorentino, e potrebbe essere pronto a conquistare Buti.

6) Ribelle da Clodia, invece, può già essere competitivo quest’anno o dobbiamo solo aspettarci una buona prova, coronata magari dall’accesso alla finale?

Ribelle è stato indicato da molti esperti del settore come uno dei cavalli da seguire con particolare attenzione in questo 2019. Le potenzialità per essere pericoloso fin da subito le ha sicuramente. Il percorso butese si è dimostrato adatto alle sue caratteristiche, che fanno di lui un cavallo temibile negli ultimi metri. Avrebbe potuto essere protagonista già lo scorso anno, montato da Alessandro Fiori per San Francesco, se non fosse rimasto attardato alla mossa. Un canovaccio simile a quanto visto poi a Piancastagnaio ed Asti, dove le prepotenti risalite dalle retrovie non sono state sufficienti a fargli ottenere la vittoria. Limata questa piccola sbavatura, figlia forse della giovane età, potrebbe essere riduttivo, per lui e per la Contrada che lo ha in stalla, accontentarsi dell’ingresso in finale.

7) Detto di Tiepolo Qui Pro Quo, vedendo la composizione della  1° batteria dobbiamo considerare l’accoppiata di Pievania fuori dai giochi?

Assolutamente no. Anche se il cambio di cavallo negli ultimi giorni, con Violenta da Clodia al posto di Portorose, potrebbe far sorgere qualche dubbio. L’ennesimo prodotto della Scuderia da Clodia era sceso in Piazza del Campo ad ottobre, per lo straordinario, già con i favori del pronostico, nonostante sia tuttora un volto nuovissimo del panorama paliesco. A nostro avviso, la Contrada biancoblu rinuncia ad un cavallo molto performante in batteria, ma forse meno sul doppio impegno, come dimostrato dalla finale astigiana di qualche mese fa, in favore di un prospetto meno esperto ma più ambizioso in termini assoluti. Con Portorose avremmo quasi scommesso sulla presenza, nonostante la difficile batteria, di Pievania in finale. Ad oggi invece vediamo la sua accoppiata un passo indietro, ma se Violenta dovesse gradire il percorso diventerebbe immediatamente una minaccia in un’eventuale finale. Finale che non sembra affatto tabù per Simone Fenu, confermato da Del Ry dopo l’ottimo risultato ottenuto lo scorso anno. E’ una stagione importante per Simone che, lasciata la Scuderia Sanna, si è da poco messo in proprio. Passi importanti sono stati fatti già nel 2018, e Buti potrebbe confermarne il trend positivo.

8) Quante possibilità ha Marco Monteriso, neo fantino di Ascensione, di ripercorrere le gesta di Alessandro Fiori, vincitore all’esordio nel 2017?

La storia di Marco Monteriso, portato dal cuore a diventare fantino di Ascensione, potrebbe essere la trama di un film. Per non venir dimenticata servirebbe forse un unico epilogo questa Domenica: la vittoria. Marco, all’esordio in Provincia, resta un jockey di grande esperienza e questo non va sottovalutato. La vittoria di Alessandro Fiori insegna. Marco potrebbe soffrire le fasi della mossa, meccanismo a cui non è avvezzo tanto quanto i rivali che si troverà al canapo. Dalla sua ha però l’esperienza di Umatilla, che nonostante la giovane età può già vantare una finale a Buti, due ad Asti, oltre alla vittoria lo scorso anno sulla spiaggia di San Vincenzo. Il prodotto di casa Atzeni è uno dei soggetti più interessanti della Provincia, e con Monteriso forma una squadra interessante. Quella neroverde sarà l’accoppiata che seguiremo con più curiosità e simpatia. Chissà che non ci regalino una sorpresa.

9) Finora non si è parlato delle altre accoppiate presenti nella 2° batteria. Partono un passo indietro?

Nessuno parte svantaggiato in questo Palio di inizio anno. Lo avrete letto in questi giorni anche sulle tante altre pagine che parlano di Palio. Spesso è una frase fatta, di chi non vuole sbilanciarsi. Mai come in questo caso, invece, è veritiera. Per le potenzialità intrinseche dei soggetti, per le motivazioni dei fantini, per come sono assortite le accoppiate, tutti hanno la possibilità di vincere. Anche chi finora non abbiamo menzionato, come San Michele e San Nicolao. I rossoverdi si affidano ad Adrian Topalli, il meno jockey forse tra i sette protagonisti ma sicuramente il più esperto e temibile in fatto di Provincia. Spartaco non accende i nostri cuori perché abbiamo ancora in mente la prova opaca di Asti. Domenica però scenderà in pista con il suo allenatore – e che allenatore – e la musica sarà sicuramente diversa. In casa bianconera si riparte invece da Sandro Gessa, protagonista quest’anno ad Asti nonostante la pressione di una nemica favoritissima. Lo scorso anno ha deluso, forse più per le grandi aspettative disattese da Unico de Aighenta. Tenterà l’assalto al Palio di Sant’Anselmo con Ubert Spy, indicato in un nostro precedente articolo come uno dei cavalli da seguire in questo 2019. Al momento, come Spartaco, paga mediaticamente una brutta performance dell’anno passato: a Piancastagnaio infatti non è mai stato in corsa. Il fatto che sia allenato da Francesco Caria dovrebbe però bastare come campanello d’allarme.

10) Per concludere, giochiamo. Un pronostico secco.

Se i più esperti hanno preferito non sbilanciarsi, un motivo ci sarà. A noi però piace giocare e, senza troppe velleità proviamo a fare un pronostico. Volendo seguire i ragionamenti fatti finora, vedremmo bene una finale con San Rocco, Ascensione e La Croce, con quest’ultima uscente vittoriosa dalla 3° batteria. E poi in finale spazio all’esperienza: tutte le fiches sul biancorosso, senza paura di portar sfortuna visto che San Rocco – avendo vinto lo scorso anno – arriva a questo Palio senza particolari pressioni. Altrimenti, a scatola chiusa, forse diremmo San Francesco…