8 domande per prepararsi all’imminente Palio di Ferrara che, nonostante non veda al canapo i big senesi, presenterà un lotto di cavalli di tutto rispetto, con almeno 5 Contrade candidate alla vittoria finale.

1. Partiamo dai cavalli.  Quali sono le punte di questo lotto?

Ormai la Provincia ci sta abituando a lotti alti a quasi tutte le latitudini.  Preziosa Penelope non può che avere i favori del pronostico, forte del suo palmarès senese e del trionfo in Piazza Ariostea dello scorso anno.  Come a tutti i campioni uscenti è giusto riservare anche a lei il dovuto rispetto, ma ricordiamoci che nel Palio è sempre difficile ripetersi.  Gli anni passano anche per lei – questa è la sua 12° primavera – e l’esperienza potrebbe non bastare a contenere l’esuberanza delle nuove promesse.  Tra gli avversari che troverà al canapo domenica, vi sono almeno tre soggetti che sembrano poterla impensierire, almeno sulla carta: Bomario da Clodia, Calliope da Clodia e – notizia degli ultimi giorni – Violenta da Clodia.  L’esperto Bomario è già stato regolato nell’edizione passata, gli anni stanno passando anche per lui, ma la storia ci ha insegnato a non sottovalutarlo, visto che ha dimostrato di essere un vero fuoriclasse.  Calliope, dopo l’affermazione astigiana, entra di diritto nel novero delle prime punte di questo lotto.  In Piazza Alfieri ha già fatto vedere di poter mettere in fila i nomi più blasonati e ci aspettiamo che anche a Ferrara possa essere un avversario scomodo per tutti.  Chi stuzzica maggiormente l’interesse è invece Violenta, altro prodotto di casa da Clodia.  Le buone impressioni dell’autunno senese sono state confermate, all’inizio della stagione in corso, sulla salita di Buti, percorsa per tre volte e mezzo senza dare l’impressione di accusare particolarmente il colpo.  Peculiarità meno significativa in una corsa secca, ma ugualmente sinonimo di qualità.  Gli altri contender, sebbene abbiano le potenzialità per dire la loro, al momento li vediamo partire leggermente indietro rispetto ai nomi appena citati.  Tra loro Tiepolo è il nome più quotato per inserirsi far saltare il banco, inserendosi tra i quattro appena citati.  Dopo gli exploit del 2017 – affermazione in Buca e un terzo posto nel primo Palio di Asti mezzosangue – ha bisogno di ritrovare un risultato importante per confermarsi tra i soggetti di punta, dopo un 2018 e un avvio di 2019 opaco.

2. Quindi qual è l’accoppiata più forte sulla carta?

Sbilanciarsi qui è più complesso, perché entrano in gioco variabili politiche.  Tuttavia, crediamo di non sbagliare affermando che quella di San Luca è, sulla carta, l’accoppiata più completa.  Valter Pusceddu è potenzialmente un fenomeno in questi contesti, anche se a Ferrara non ha mai vinto.  Potrebbe essere proprio lui l’uomo giusto per riportare il Palio ad una Contrada che attende di gioire nella corsa dei cavalli da 28 anni.  Se dovesse arrivare concentrato e motivato, circostanza non sempre scontata, resta uno dei migliori interpreti al canapo domenica, e con Calliope andrebbe a formare un binomio più completo rispetto alle rivali.  Concedeteci, però, un nome di riserva.  Una riserva di lusso.  Mediando tra le caratteristiche delle altre accoppiate, subito dietro a quella rossoverde vediamo Santa Maria in Vado, che non alza il nerbo al bandierino addirittura dal 1982.  Come scritto in un articolo di inizio anno, Andrea Coghe deve consolidare la sua posizione nella galassia paliesca, e la scelta di montare un cavallo come Bomario gli darà la possibilità concreta di farlo.

3. Girolamo, con i suoi tre successi in Piazza Ariostea, potrà essere un valore aggiunto per San Giovanni?

Come scritto lo scorso agosto, alla vigilia del Palio di Asti, e come confermato in alcune interviste dallo stesso Girolamo, l’infortunio del 2014 occorsogli in Piazza del Campo ne ha segnato la carriera.  Qui a Ferrara però resta uno dei migliori interpreti.  È vero, i big sono lontani, impegnati contestualmente a Legnano, ma negli anni non sono mancati avversari di livello neppure a queste latitudini.  Da Mereu a Topalli, da Bighino a Tremendo, passando per altri ostici sbattagliatori di Provincia come Carburo, Grandine, Voragine e Nappa.  Neppure la trasferta estense è mai stata una passeggiata per nessuno.  A Ferrara, Alessio Migheli ha costruito le sue fortune, montando alcune primissime scelte del panorama mezzosangue.  Lo scorso anno non è bastato Bomario per calare il poker personale.  Ora riparte da Robolt, che in ippodromo ha lasciato intravedere un potenziale importante, ma che in Provincia, nonostante sia entrato nel nono anno d’età, non è ancora riuscito a emergere.  Girolamo, galvanizzato dalla prestazione in Buca, può essere il fantino giusto per portarlo ad essere competitivo qui a Ferrara, ma è comunque difficile inserire l’accoppiata tra le favorite di questa domenica.  Il sodalizio tra la Contrada rossoblù e il fantino senese classe ‘84 ha già portato ad un successo nel 2016, potrebbe quindi non essere utopistico pensare per loro ad un Palio tranquillo, senza l’assillo del risultato.  Un contesto che potrebbe giovare molto all’accoppiata, e riportare Alessio, dopo l’ottimo risultato di Fucecchio, tra i nomi spendibili anche in Piazza del Campo.

4. Anche Sebastiano Murtas, che negli ultimi anni ha sempre sbattagliato per aggiudicarsi uno dei 10 giubbetti senesi, ha la possibilità di mettersi in mostra montando Preziosa Penelope.  Che ambizioni ha Borgo San Giorgio?

Dopo l’affermazione del 2017, con Simone Mereu e Pressing de Mores, il Borgo giallorosso ha vissuto una stagione di transizione, impostando nel 2018 un Palio ordinato e sottotraccia, con un esperto conoscitore della Provincia come Andrea Chessa chiamato a interpretare le potenzialità dell’interessante Tempesta da Clodia. Una corsa interlocutoria, macchiata dalla caduta di Nappa a giochi ormai fatti. La voglia di tornare subito protagonisti ha però portato ad un’apparente inversione di marcia per la stagione in corso: non si portano in stalla Preziosa Penelope e Unico de Aighenta per restare a guardare le manovre altrui. Con il passaggio di Preziosa – che a tutti gli effetti dovrebbe essere il cavallo di punta – dalla scuderia di Francesco Caria a quella di Andrea Mari, il migliore interprete possibile per il contesto estense non poteva che essere Sebastiano Murtas. Grandine dovrebbe garantire il giusto mix di fame ed esperienza, vincente lontano dai grandi riflettori e desideroso di mandare segnali importanti a Siena. Anche politicamente, una sua affermazione in Piazza Ariostea potrebbe fare comodo su scala più ampia. Un ospite scomodo, sicuramente il terzo serio contendente alla vittoria finale.

5. Il quarto tentativo di Spartaco da Clodia sarà quello buono?

Dopo l’esperienza in Santo Spirito (2016) e il biennio a San Benedetto (2017-2018), Adrian Topalli si accasa a San Paolo, vincitrice della corsa dei cavalli lo scorso anno con Francesco Caria e Preziosa Penelope.  Il fantino albanese di origine, ma fucecchiese di adozione, per il quarto anno consecutivo potrebbe presentarsi al canapo con il suo Spartaco da Clodia, anche se sembrano essere salite le quotazioni di Quisario. Spartaco – un cavallo chiacchierato agli esordi – è apparso sempre potente e brillante durante gli appuntamenti di preparazione, ma poi non ha brillato nei grandi appuntamenti che l’hanno visto protagonista.  Rispetto ad un anno fa, Spartaco ha corso a Castiglion Fiorentino, Asti e Buti, senza però riuscire a convincere fino in fondo.  La delusione nel Palio aretino, che lo vedeva interpretato da un quotato Valter Pusceddu, non è stata lenita dalla doppia eliminazione in batteria arrivata ad Asti e Buti, rispettivamente chiusura della stagione passata e apertura della nuova.  Il motore c’è, l’allenatore anche.  La tappa fucecchiese ha dato – come se ve ne fosse bisogno – credibilità ad Adrian come monta (buon 5° posto, con i colori di Torre) e come preparatore (suo il cavallo vincente, Red Riu).  Nonostante questo, per noi, parte un passo indietro rispetto ai grandi nomi presenti domenica prossima.  Il feeling tra Adrian e Spartaco potrebbe però limare il gap con alcune accoppiate meno affiatate.

6. A proposito di affiatamento, un’altra accoppiata che si conosce a menadito è quella di Santo Spirito.  Per Michel Putzu un’occasione da non lasciarsi scappare?

Il Rione gialloverde, persa la suggestione di vedere Silvano Mulas in Piazza Ariostea, ha deciso ad inizio maggio di affidare il proprio soggetto di punta – da tempo individuato in Tiepolo – al suo preparatore: Michel Putzu.  Il fantino sardo classe ’90 ha un’importante occasione per emergere e proporsi, alla soglia dei 30 anni, come una valida alternativa, perlomeno in Provincia.  A Buti il particolare rapporto tra cavallo e fantino non è bastato ad evitare l’ultimo posto in batteria, che ha significato un’eliminazione diretta e una delusione inaspettata per La Croce.  Gli avversari di primo livello incontrati a gennaio, Qui Pro Quo e Violenta da Clodia, permettono di lasciare in sospeso il giudizio definitivo su Tiepolo, che potrà avere subito un’altra chance importante.  Diverso invece il discorso su Michel, che andrà al canapo spogliato di qualsiasi alibi, con gli addetti ai lavori pronti a rimproverargli anche le più piccole sbavature.

7. San Giacomo e San Benedetto puntano su due giovani veterani, che aspettative ci sono su Alessio Giannetti ed Enrico Bruschelli?

Enrico e Alessio, rispettivamente figlio e nipote d’arte del più influente fantino di inizio millennio, Trecciolino, hanno vestito il loro primo giubbetto nel 2014, in occasione del Palio di Bomarzo, rispettivamente per Croci e Poggio.  Un esordio precoce per dei ragazzi nati tra il 1994 e il 1995.  Dopo cinque stagioni in chiaroscuro, è difficile appiccicargli addosso ancora l’etichetta di giovani promesse, nonostante l’età giochi ancora a loro favore.  È un problema comune tra gli enfant prodige di qualsiasi sport, che l’abitudine trasforma automaticamente in veterani a dispetto della carta d’identità.  Enrico non ha saputo finora sfruttare le immense opportunità derivanti dal peso del cognome che porta, che lo hanno visto sul tufo prima di altri giovani colleghi altrettanto meritevoli, ma resta un 24enne di prospettiva, pronto ad uscire definitivamente dall’ombra del padre.  A Ferrara potrebbe puntare su Voulture, soggetto di 5 anni della scuderia di famiglia, messosi in luce lo scorso anno sulla spiaggia di San Vincenzo (2° posto), che ad Asti – nonostante la poca esperienza – era riuscito ad accendere comunque l’entusiasmo del popolo di Santa Maria Nuova, arrivando al Palio con velleità di gloria probabilmente superiori al suo reale potenziale.  Una sfortunata caduta al canapo ne ha di fatto contaminato la valutazione complessiva, rimandandola a questa stagione.  Un’alternativa, che sta prendendo forma, è Stallinek. Qui a Ferrara, nel confronto diretto con tanti nomi di primo piano, entrambi partono leggermente indietro nel nostro personalissimo indice di gradimento.  L’interesse verso di lui però, palesato già in occasione dell’appuntamento astigiano dello scorso anno, non è scemato e siamo curiosi di capire come si comporterà tra pochi giorni. Percorso diverso per Alessio che negli ultimi tempi è uscito un po’ dai radar delle dirigenze dei principali Palii italiani. Il sodalizio con la Scuderia Milani lo sta riportando a emergere, e la monta ottenuta a Ferrara è una conferma in tal senso. Il veloce ed interessante Forban du Pecos sembrava essere l’esca con cui Giannetti si era conquistato l’interesse della dirigenza di San Benedetto, ma l’arrivo di Violenta di Clodia nella stalla bianco-azzurra ha dato un sapore diverso alla sua monta, ritenuta credibile anche con un soggetto molto ambito. Anche per lui, come per tanti altri nomi al canapo, un’occasione importante da sfruttare al meglio.

8. Chi festeggerà domenica sera?

Non possiamo più farne a meno. Soprattutto dopo aver mancato – quasi su tutta la linea – il pronostico di Fucecchio. La difficoltà di leggere tra le righe di un Palio a tratta resta, ma la quantità di soggetti di livello e di fantini affamati presenti domenica a Ferrara rende di complessa lettura anche un Palio a ingaggio. Come scritto in precedenza, sono Borgo San Luca e Santa Maria in Vado a stuzzicare la nostra curiosità. Accoppiate valide, complete, motivate, che correranno per due popoli in attesa di trionfare nella corsa dei cavalli da molto tempo. Valter e Calliope sarebbero il pronostico di testa, Tempesta e Bomario quello di pancia. Anche se, come detto, potrebbero essere cinque le candidate alla vittoria finale. Una possibile sorpresa: Santo Spirito. Sarà difficile per Putzu in mezzo a tanti navigati lupi di mare, ma Tiepolo resta un soggetto interessante e continuiamo a dargli credibilità. Buon Palio.