Sant’Erasmo e San Magno

Piazza o Provincia?

Piazza o provincia?  Il dilemma è tutt’altro che banale.  I grandi nomi suscitano entusiasmo nei contradaioli, danno lustro ai Capitani con cui trovano l’accordo, indicano la forza – non solo economica – della Contrada di cui difendono i colori.  Ciò che rende appetibili gli outsider è principalmente la fame.  Tolti i giovani e gli esordienti, che vogliono mettersi in luce per tentare poi il grande salto, ci sono fantini che non potendo ambire alla gloria senese, devono ritagliarsi il proprio angolo, più o meno ricco, di mercato in Provincia.

Fantino di contrada

Quando Sant’Erasmo nel 2009 ha messo per la prima volta gli occhi su Giuseppe Zedde, il figlio minore di Valente era l’astro nascente del firmamento paliesco.  Vittoria all’esordio a Legnano per San Bernardino nel 2007, grazie alla splendida Domizia, e primo successo senese nel Palio di agosto del 2008.  Era un big, e tra l’altro un big in ascesa.  C’erano tutti i presupposti per instaurare un rapporto duraturo, oltre che proficuo.  Ma l’ascesa di Gingillo come fantino di Piazza non coincise con un pari successo sull’anello legnanese: una sola finale nei primi tre anni.

Dalle parti di via Milano però non hanno mai smesso di crederci, riconfermandolo anno dopo anno, nonostante alla guida della Contrada si siano succeduti ben quattro Capitani.  Ora che si appresta ad indossare la giubba biancazzurra per il nono anno consecutivo, Gingillo risponde ad un profilo completamente diverso.  Il fatale incontro col colonnino nel luglio 2011 lo ha fatto passare dall’avere la Piazza in mano al dover ritrovare il coraggio di stringere quella maledetta traiettoria in ingresso al Casato.  Ci vorranno anni prima che riesca a tornare aggressivo; e a Siena saranno altri a raccogliere l’eredità di Trecciolino.  Invece a Legnano il suo feeling con la pista e con la manifestazione inizia a crescere esponenzialmente, tanto da fargli raggiungere la finale per cinque volte consecutive.

In attesa dell’occasione giusta per tornare vincente a Siena, ha dovuto concentrare – con ottimi esiti – le sue energie sulla Provincia.  Ad oggi rappresenta il giusto mix tra qualità (certificata dalle vittorie senesi), esperienza e motivazioni.  Potenzialmente la scelta migliore per ciascuna delle otto contrade.  E in via Milano devono aver pensato che uno così è sempre meglio averlo dalla propria parte, anche se non si vuole per forza puntare alla vittoria.  Vedo altre contrade più affamate, ma dovessero mancare degli accordi, per Gingillo non sarà difficile tirare a vincere.

Ultima spiaggia

Storia opposta quella del fantino a cui San Magno ha deciso di dare una seconda opportunità, credendo nella bontà del progetto intrapreso a dispetto del brutto Palio dell’anno passato.  Jonatan Bartoletti, a Siena, si è appena conquistato il rispetto degli ultimi scettici, ma a Legnano deve ancora fare i conti con quelli che non lo ritengono adatto alla pista.

Difficile trovare argomentazioni per confutare la fondatezza di tale reputazione, visto che nel suo curriculum extra Piazza può vantare solo un successo a Castel del Piano nel 2012.  I suoi detrattori non fanno leva tanto sul fatto che abbia vinto poco, ma piuttosto che in Provincia ci sia andato raramente a correre.  E quando lo ha fatto a Legnano – solo tre volte, ma comunque una delle sue gite preferite – non è andata proprio benissimo.  Incolore l’esordio nel 2011, ambiguo,  probabilmente non solo per colpa sua, il ritorno nel 2015, deludente l’ultima apparizione.

A ben vedere, si potrebbe sempre trovare una giustificazione più o meno plausibile per questi primi tre fallimenti.  Nel 2011 era all’esordio sulla pista e non aveva, forse, alle spalle la Contrada giusta, visto che San Martino mancò la finale anche l’anno prima (con il Mari) e non la centrerà successivamente né con Grandine né con Andrea Coghe.  Nel 2015 era meglio rimanesse a Pistoia ad attendere l’esito del processo per i noti fatti di Asti, decisamente non il massimo delle distrazioni quando stai per correre un Palio, vista la curiosa strategia di corsa adottata dalla sua Contrada.  L’anno scorso la pioggia; perché nonostante le rassicurazioni sulla tenuta del fondo, la paura di compromettere la sua partecipazione alle carriere senesi potrebbe averlo reso più titubante.  Alla luce di quel che ha confezionato in estate, come dargli torto.

Il duplice successo con la Lupa però non può aver ripagato il popolo rossobiancorosso del brutto Palio di maggio, ma può portare al canapo un Bartoletti sereno e rispettato come mai prima d’ora.  Per questo, a dispetto di tutto, le sue quotazioni per maggio sono alte.  Per questo, di contro, non potrà più sbagliare.  Perché anche lui sa che questa potrebbe essere la sua ultima occasione di ritagliarsi un posticino al sole lontano da Siena.